L'unico modo per spuntarla, secondo me, ed è proprio quello che il mio gruppo applica da moltissime sedute, è di assumere che POST LANCIO la roulette non si comporti da generatore casuale. Badate bene, non mi riferisco all'esistenza di difetti fisici (discussa in altra sezione).
Ma, in definitiva, cosa è un generatore casuale? Lungi da me l'idea di entrare in discussioni scientifiche, pseudo-filosofiche sul caso o in discorsi tecnici circa gli algoritmi che sottendono i moderni generatori pseudocasuali, vi darò una definizione di "casuale" intuitiva ma, ritengo, abbastanza efficace.
Riteniamo casuale qualsiasi fenomeno che si evolva secondo quanto possa essere descritto dal calcolo delle probabilità (con le ovvie deviazioni, quantificabili percentualmente e funzione del' ampiezza del campione).
Consideriamo ad esempio la serie di 10
Quante volte si presenta, come si agglomera con altre serie, quanto può tardare, ecc.. ecc.. Se i dati ottenuti su un campione attendibile (altro grosso problema: quando un campione è attendibile?) non dimostrano discordanze notevoli con un qualsiasi test (esempio quello del chi quadro) riferito a due eventi equiprobabili, ecco che la generazione è casuale. Ovviamente, le chance della roulette, dal pieno alle semplici, e lo hanno dimostrato matematici ben più quotati di noi, derivano da una generazione casuale perfetta!
E' altre sì ovvio che fare questo tipo di analisi richiede conoscenze probabilistiche e statistiche avanzate.
E' necessario introdurre la nostra nuova teoria: " la teoria della generazione consequenziale". Tale teoria non è derivata da un sogno o da un istinto ma da precise considerazioni statistiche derivate dall'analisi comparativa del comportamento di permanenze reali e simulate e, forse, cambierà per sempre il modo di studiare la roulette!
Tramite la massa di dati a nostra disposizione che, per il mondo accademico non è ancora attendibile, siamo riusciti a trovare dei momenti in cui, il generatore non è più casuale. Se per il mondo accademico tali dati sono insufficienti, per noi lo sono: tali teorie stanno superando in modo egregio, già da anni, il test più duro (e più importante: quello del tappeto verde, ovviamente con progressioni a scaglioni).
In base a questa teoria, la macchina roulette lavora producendo "tendenze" ben più stabili di quelle che ci potremmo aspettare da un gioco puramente casuale . Ma, e questo è un passaggio fondamentale, queste tendenze sono correlate al singolo giorno. Ogni giorno è un giorno nuovo e, i comportamenti di oggi non sono assolutamente indicativi per il domani. Le motivazioni di ciò sono lunghe e complesse ma, verranno esaminate. Ciò contraddice al 100% le teorie della permanenza personale, della moltiplicazione degli eventi, del gioco interrotto vs gioco continuo. Tali teorie hanno una loro precisa valenza (e sono sacrosante) in un gioco casuale perfetto. Cosa che la roulette non è!!
E D'Alost aveva capito tutto: 100 anni fa: chi lo critica, secondo la mia modestissima opinione, non lo ha letto con la dovuta attenzione.
Con ciò non voglio criticare o peggio, giudicare, chi segue strade diverse dalla nostra, o chi la pensa del tutto diversamente: quello che conta è vincere alla roulette…. Non importa come!
Ma la roulette post lancio non è un generatore perfetto e, il primo numero è totalmente diverso dall'ultimo, come il primo km di una moto fredda, è del tutto diverso da un km a motore caldo.
Totalmente diverso. E' il modo in cui i numeri si succedono che fa la differenza ma, il tutto, a "motore freddo", quando "inizia la storia", quando il passato non esiste ancora ed il futuro si sta scrivendo. La giornata è l'unico metro che può battere la ruota, ed è l'unico parametro che interessa il giocatore speculatore. Oggi è un altro giorno, e solo questo conta. Gli scarti di ieri? Acqua passata.
La guerra riguarda un giorno solo. E, talvolta, alcune guerre non possono essere vinte. Ma, sempre, si possono ridurre i danni.
E non centra nulla con la matematica. La roulette post lancio è fisica, chimica, ma non è matematica.
Ma veniamo a qualcosa di pratico, innanzitutto cosa gioca la generazione conseguenziale roulette? Gioca i pieni, specificamente un settore di 19 numeri pieni. Deve avere, anche se in misura minima, una aspettativa teorica di vincere più colpi del banco, anche se come vedremo, la partita si chiude, grazie alla forzatura della probabilità che ci consente la manovra, con meno colpi vinti del banco. Ora veniamo al punto cardine della teoria, ovvero la teoria del punto di riferimento.
Che senso ha puntare alla roulette R o N. Che differenza c'è fra 1^ sestina e 6^? Puntando la serie o i vicini, stiamo effettuando una scelta o ci prendiamo in giro da soli?
I numeri sono solo ed esclusivamente caselle, cui è stato dato un nome solo ed esclusivamente per determinare le puntate e, aggiungo io, per confonderci. Il nostro punto di riferimento non sarà certo il nome deciso da qualcuno ma solo uno reale:
Rispetto alla posizione di partenza della boule (numero sottostante), essa è atterrata nella stessa posizione, nella posizione opposta o in una intermedia?
E i lanci "scivolati", come si collocano?
Abbiamo iniziato a tracciare la strada che ci porterà alla conoscenza dei segreti del caso? Ai posteri l'ardua sentenza.