Considerando che la probabilità rappresentata dalla quota è:
p = 1 / Q (dove Q indica la quota)
e considerando che il “ritorno” del book, su un evento ad n vie è rappresentato da:
r = 1 / ( 1 / Qa + 1 / Qb + … + 1 / Qn )
Possiamo dire che la probabilità depurata dall'aggio del book (indicata in seguito con pd e valida se il book avesse applicato l’aggio in maniera uniforme) sarebbe:
pd = 1 / Qx * r
ovvero
1 / Qx * [ 1 / (1 / Qa + 1 / Qb + 1 / Qc + … + 1 / Qn)]
Facendo la media delle probabilità calcolate avremo le probabilità medie.
Ora se noi moltiplichiamo la quota che intendiamo giocare con le probabilità medie:
K = Quota * probabilità media
Otterremo un indicatore K (il concetto in qualche modo è stato mutuato dal famoso “criterio di Kelly” per gestire portafogli di investimenti).
Il valore centrale (ovvero né convenienza, né sconvenienza) è rappresentato da 1,00: se un evento è a quota 2 e la probabilità stimata è 50% avremo che:
K = 2 * 0,50 = 1,00
I valori inferiori ad 1,00 sono sconvenienti: ad esempio se noi giochiamo a quota 2 degli eventi che hanno probabilità di sortita del 40%
K = 2 * 0,4 = 0,8
è facile intuire che a lungo andare saremmo in perdita (in questo caso del 20%)
I valori superiori ad 1,00 sono convenienti.
Ad esempio se noi giochiamo a quota 2 degli eventi che hanno probabilità di sortita del 55%
K = 2 * 0,55 = 1,10
a lungo andare saremmo in vincita (in questo caso del 10%).
Come è facile intuire il cuore (e contemporaneamente il grosso limite) di questo metodo sta proprio nell'utilizzare le probabilità corrette. Qui si prendono in considerazione le probabilità medie rappresentate dalle quote di molti book. Non è detto che siano corrette, perché a formare la quota concorrono molte variabili e non sempre l’aggio viene caricato in modo simmetrico ed inoltre sarebbe bene avere una lavagna “pulita”.
Per questi motivi, a mio avviso, questo metodo di scelta va bene (al limite) come parametro di conferma su scelte effettuate con altre metodologie, che siano pronostico (metodo in cui non credo e che non applico) o altro metodo di scelta basato sulla convenienza delle quote.
In ogni caso secondo me giocando a valori di molto superiori ad 1 è difficile ottenere dei risultati pessimi, bisogna solo avere l’accortezza di fare le quote medie su una lavagna in cui sono stati inseriti solo i book più significativi (vedi parte relativa all'utilizzo dei servizi di comparazione quote).
Attenzione (nel calcolare le quote medie) a non fare commistione tra le quote di betexchange e le quote di bookmakers normali: come già detto più sopra le quote dei b.e. sono “lorde” (ovvero viene applicata una tassa sulle vincite per cui è necessario avere le quote “nette”).